Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
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Sono molti i bambini/e e ragazzi/e che scelgono il ciclismo come sport “del cuore”. La maggior parte di loro impara ad andare in bicicletta molto presto. Le ragioni che portano a praticare questo sport sono molteplici, sicuramente è uno sport faticoso ma che allo stesso tempo suscita un senso di felicità e libertà. Diventa un momento per trascorrere del tempo con la famiglia o gli amici, un’occasione per conoscere gente nuova e per stare a contatto con la natura e favorire il movimento. Dopo i primi rudimenti ci sono tanti giovani che decidono di allenarsi e praticare il ciclismo come sport principale. Chi vive in città, dove vi è una notevole urbanizzazione e il traffico veicolare è intenso e spesso caotico, ha difficoltà a trovare spazi sicuri dove apprendere e praticare questo sport. Il ciclismo è una disciplina nella quale la preparazione atletica è importantissima. La fascia di età maggiormente interessata è quella tra i 7 e i 12 anni. E un allenatore che si trovi a gestire questi ragazzi deve soprattutto cercare di far divertire il ragazzo o la ragazza e farli appassionare a questa disciplina, praticandola in sicurezza, possibilmente in luoghi dedicati. A Trento i dirigenti delle società sportive e gli allenatori sono costretti a cercare soluzioni estemporanee a causa della mancanza di spazi appositamente attrezzati. Ecco quindi che strade di campagna, piazzali e parcheggi poco frequentati vengono utilizzati come campi ciclistici per i giovani atleti/e. Dal lontano 2011 Federciclismo sta cercando di realizzare un ciclodromo: presentò un apposito progetto per la sua realizzazione nell’area industriale a sud del capoluogo, a Ravina. Tale progetto prevedeva la collaborazione tra Federciclismo, Comune e Provincia autonoma di Trento. In quell’anno il Consiglio Comunale di Trento approvò la variazione al piano regolatore necessaria all’avvio dei lavori, ma i fondi non arrivarono e il progetto si arenò. Nel 2017 l’allora assessore allo Sport Tiziano Mellarini si disse pronto ad appoggiare il progetto e nel 2018 mise a disposizione un milione di euro al Comune di Trento, che con la garanzia del denaro necessario per coprire l’intervento, acconsentì dunque a prendersi in carico l’area, di proprietà della Provincia. L’accordo fu che alla Federazione ciclistica del Trentino spettasse la gestione dell’impianto e la responsabilità del funzionamento. Il progetto prevedeva per il ciclodromo un percorso da 800 a 1.500 metri con salite, discese e curve da affrontare con bici da strada. L’auspicio di Federciclismo del Trentino era che il ciclodromo fosse pronto nel 2019 massimo 2020. Ad oggi però la speranza non si è avverata. Ciò premesso interrogo il Presidente della Provincia di Trento per sapere: – a che punto sono i lavori per la realizzazione del ciclodromo di Ravina per il quale la Provincia avrebbe messo a disposizione già nel 2018 un milione di euro; – quanto di questo finanziamento è stato finora utilizzato e se sono stati richiesti ulteriori finanziamenti; – quando ritenga che il ciclodromo di Ravina potrà essere funzionante, in modo da dare una concreta opportunità ai giovani ciclisti/e di imparare e praticare il ciclismo in sicurezza e in un luogo opportunamente attrezzato.
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LUCIA COPPOLA |
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